Benvenuto fra noi! Questo blog è rivolto a tutti coloro che, avendo a cuore la propria salute e quella dei propri cari, pensano che un po' del loro tempo speso a capirci qualcosa in più sull'acqua sia davvero un buon investimento.

venerdì 22 aprile 2011

POTABILITA' E BUROCRAZIA.


Non ho manco fatto in tempo ad illustrare, nel mio ultimo articolo, i vantaggi e le qualità delle case dell'acqua (o fontanelli che dir si voglia) che subito ci arriva la notizia che qualcuno ha pensato bene di complicare le cose ...


Con una nota inviata agli assessorati alla sanità di regioni e province autonome, infatti,  il Ministero della Salute ha di fatto equiparato queste installazioni agli esercizi commerciali in cui si distribuiscono bevande e alimentari. Bar, ristoranti ed affini, insomma! Di conseguenza, i gestori di tali impianti saranno d'ora in poi tenuti al rispetto della normativa in vigore in tale settore  e saranno assoggettati alle relative verifiche e controlli da parte delle ASL.

Chi, come me ha installato almeno un AQUASANAPOINT sa bene di cosa si tratta. Da quando è nata questa catena di negozi dell'acqua, essi  sono stai sempre inquadrati in questa maniera: Piano HCCP, analisi periodiche, controlli ASL e tutto il resto. Con ciò non dico che sia giusto così che e mal comune fa mezzo gaudio. Al contrario, io dico, come ho peraltro sempre sostenuto, che se si parte da un'acqua che è già potabile e controllata di suo; se a quest'acqua una ditta, a ciò autorizzata, applica un processo di trattamento ammesso dalla normativa utilizzando materiali ed apparecchiature conformi o autorizzate ed in assenza di alcuna manipolazione ulteriore, perché mai tutto ciò non dovrebbe essere sufficiente?

E' piuttosto facile a questo punto intuire quale sarà l'effetto di una simile disposizione: BLOCCO IMMEDIATO DI TUTTE LE INIZIATIVE IN FASE DI PROGETTAZIONE E FORTI RIPENSAMENTI SU QUELLE GIA' IN ESERCIZIO.

Ma qual è il RAGIONEVOLE LIMITE dei controlli necessari prima di affogare nella burocrazia?

Quanto pesano in questa valutazione i vantaggi che in questo modo vengono di fatto negati ai cittadini?

E perchè, fino ad oggi, nessuno aveva pensato di intervenire sulla questione? Forse perché il fenomeno prima era circoscritto a poche realtà nei dintorni di Milano mentre adesso comincia a diffondersi un po' ovunque? Ma la salute non va salvaguardata sempre? Oppure i primi utenti avevano meno diritti?

Sarò un po' fissato ma non posso non individuare, in questo fatto, un INVOLONTARIO REGALO ALLA CRICCA DEI VENDITORI DI PLASTICA.

Fuffy ancora una volta  ringrazia.

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