Benvenuto fra noi! Questo blog è rivolto a tutti coloro che, avendo a cuore la propria salute e quella dei propri cari, pensano che un po' del loro tempo speso a capirci qualcosa in più sull'acqua sia davvero un buon investimento.

martedì 22 febbraio 2011

Ma la tua acqua minerale è potabile?



Si, proprio così! Sei sicuro che l'acqua che  metti ogni giorno a tavola sia potabile ai sensi di legge? Cioè che essa sia conforme ai parametri fissati dalla legge per l'acqua destinata al consumo umano? NO, te lo dico io, NON SEI SICURO. semplicemente perché... NON PUOI ESSERLO. Adesso, caro Tommaso, ti spiego il perché...

Devi sapere che l'acqua minerale e l'acqua potabile sono come le mele e le pere. Sempre frutta è, ma non si può certo dire che sono la stessa cosa! Se "una mela al giorno leva il medico di torno", nulla è dato sapere cosa accade se si mangia una pera al giorno. Forse niente, o forse ci togliamo di torno anche il farmacista, o forse chissà chi altro, l'avvocato, il commercialista ... questo proprio non lo possiamo sapere. Però, se vuoi liberarti di tua moglie medico (si fa per dire, naturalmente) non c'è alcun dubbio, devi ...  mangiare le mele.

Allo stesso modo, se vuoi essere certo di bere acqua potabile, non puoi fare altro che servirti del tuo rubinetto. Semplicemente perché solo quella del rubinetto è definita "acqua destinata al consumo umano", ovvero "acqua potabile". Però, attenzione, io qui non ne sto facendo una questione puramente formale di tipo lessicale. Mi riferisco, invece, a norme di legge che definiscono parametri di qualità, caratteristiche tecniche e modalità procedurali precise e circostanziate. E neppure sto affermando che le acque minerali tutte siano cattive o che facciano male alla salute. Assolutamente no. Il vero problema è che le acque minerali devono rispettare parametri e caratteristiche DIFFERENTI  dai parametri e dalle caratteristiche che devono essere rispettate per l'acqua potabile. E, se DIVERSO non vuol dire PEGGIORE, di certo non vuol dire neppure, come cercano in tutti i modi di farci credere, SEMPRE E COMUNQUE MIGLIORE.

I due tipi di acque sono addirittura regolati da due DIVERSI decreti legislativi (con varie modifiche ed integrazioni). Tranquillo, te li risparmio! Però un paio di  cose le devi sapere.
Primo: un'acqua minerale che rispetta la sua normativa di riferimento ma che ha qualche parametro fuori dai limiti previsti per l'acqua potabile, è perfettamente vendibile. Nelle identiche condizioni un Sindaco deve sospendere l'erogazione dell'acqua potabile alla cittadinanza.
Secondo: fino all'emanazione del D. Lgs. n. 339 del 1999  che modifica il n. 105 del 1992, un'acqua minerale, per essere definita tale, doveva avere "proprietà favorevoli alla salute". Il suddetto decreto allora che fa? Aggiunge un "eventualmente" davanti a "proprietà favorevoli alla salute". Inoltre stabilisce che le particolari caratteristiche di qualità  devono essere valutate sul piano farmacologico, clinico e fisiologico ma ... solo "se necessario". E IL GIOCO E' FATTO.

Da quel momento in poi c'è stata una vera e propria fioritura di acque minerali che sono spuntate come funghi dappertutto. In realtà, ovviamente,  queste acque c'erano già prima e magari, chissà, erano anche buone. Solo che, non essendo state oggetto di approfonditi studi clinici ed indagini epidemiologiche, non potevano essere classificate come acque minerali in quanto non avevano dimostrate proprietà favorevoli alla salute e non potevano, quindi, essere messe in commercio. Semplice, no? Questo è quello che io chiamo IL GRANDE INGANNO DELLE ACQUE MINERALI, l'aver fatto cioè diventare "minerali" delle acque di tipo comune mentre tale denominazione era stata riservata in via esclusiva alle acque per le quali esisteva una chiara indicazione terapeutica.

Ma, tralasciando volutamente in questa sede altre pur importantissime questioni, quali sono le differenze più rilevanti, sul piano sostanziale, fra i due tipi di acque è  presto detto:

1) La qualità e le caratteristiche dell'acqua potabile vengono garantite al punto d'uso, cioè al contatore domestico  mentre la qualità e le caratteristiche delle acque minerali vengono controllate all'imbottigliamento. E' chiaro che se durante i periodi di stoccaggio, di trasporto (spesso da un capo all'altro della Penisola) e di immagazzinamento (chi non ha mai visto montagne di confezioni accatastate sui piazzali?) che precedono la vendita all'utente finale (che molte volte avviene dopo qualche anno dall'imbottigliamento) tutto avviene secondo i più rigidi standard richiesti dalla normativa in vigore (ad esempio: corretta igiene, giusta temperatura  e non esposizione alla luce solare diretta) , non vi sono problemi.

2) Per l'acqua potabile la legge prevede dei valori massimi ammissibili delle sostanze cosiddette caratterizzanti  come ad esempio il sodio, il calcio, il potassio, il magnesio, etc per assicurarne un mix quanto più equilibrato in onore al principio che la vede possibilmente utilizzata anche per tutta la vita.
Le acque minerali, invece, per loro stessa  definizione, sono caratterizzate da una presenza estremamente variabile ed a volte anche masiccia di questi elementi per i quali non sono previsti limiti. Si possono pertanto avere acque cosiddette calciche, sodiche, magnesiache, e così via le quali possono "eventualmente" presentare particolari effetti positivi per la salute. A patto, naturalmente, di assumerle solo nei casi di acclarata necessità e per un limitato lasso di tempo.
Tutte le altre acque minerali, cioè quelle oligominerali (leggere) o quelle minimamente mineralizzate (leggerissime), ovverossia acque assolutamente comuni, sono del tutto comparabili, sotto tanti aspetti, alla normale acqua potabile.

3) L'acqua potabile costa da 200 ad oltre 1000 volte di meno dell'acqua minerale. E' disponibile sempre. Non bisogna trasportarla o farsela portare fino a casa (con aggravio di costi). Non inquina (perché non sta dentro le bottiglie di plastica non biodegradabile).

4) E' SICURAMENTE POTABILE. L'altra ... forse anche.

Come dici, Tommaso? nonostante tutto l'acqua del tuo rubinetto continua a non sembrarti  proprio il massimo?

Ma è proprio per questo che io ti scrivo.
Perché vorrei riuscire a dimostrarti che, senza alcun dubbio,  la soluzione definitiva a tutti gli aspetti del problema è e rimane:

IL TRATTAMENTO AL PUNTO D'USO.

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