Oggi, caro Tommaso, ti voglio segnalare un interessante articolo di Ettore Livini apparso venerdì scorso su La Repubblica. Parla degli effetti della privatizzazione dell'acqua sulle nostre bollette e non solo. Vale sicuramente la pena leggerlo perché offre elementi di riflessione non banali e non di parte su un argomento molto importante ed attualmente molto dibattuto (sul quale a giugno prossimo si terrà pure un importante referendum).
L'articolo di cui parlo segue di pochi giorni un editoriale di copertina sul supplemento Affari&Finanza a firma di Massimo Giannini (a sua volta vice direttore di Repubblica). In questo editoriale, dal titolo: "Liberali che scrivono sull’acqua", l'autore si è invece schierato, senza troppe storie, a favore del NO. Segno che il dibattito su questo cruciale argomento sta per entrare nel vivo e che molto presto, se ancora non ce la siamo fatta, saremo tutti chiamati a formarci un'opinione al riguardo. Io in genere apprezzo molto gli interventi di Giannini sia in stampa che in video (ha un ruolo di primissimo piano in Repubblica TV ed è spesso ospite di importanti programmi televisivi di approfondimento politico) anche perché non manca mai di motivare diffusamente ed efficacemente le sue tesi e le sue opinioni. Questa volta, però, mi ha molto meravigliato il tono un po' sbrigativo col quale ha affrontato un tema che per la sua importanza avrebbe invece richiesto, a mio avviso, ben altro impegno. A meravigliarmi (e a non essere d'accordo con lui) però non sono il solo. Luca Martinelli, giornalista e redattore della rivista Altreconomia ha voluto rispondere con un lungo ed articolato pezzo nel quale difende appassionatamente, anche se in maniera molto garbata, le ragioni del fronte referendario del SI e mette in campo tutta la sua notevole esperienza nel settore. Egli è, tra l'altro, tra i firmatari dei due quesiti referendari sulla legge cosiddetta di privatizzazione dei servizi pubblici ed autore di molti articoli e vari libri sull'argomento.
Da parte mia, avendo già detto da che parte sto (c'è pure la mia firma tra quelle raccolte per la richiesta di referendum abrogativo), ed avendo già citato fonti autorevoli contrapposte, non credo di dover aggiungere molto. Se non la semplice considerazione del fatto che questo blog, per la materia che tratta e per il tono che si vuole dare, non può restare nè sordo, nè indifferente rispetto ad un tema così importante e coinvolgente. Mai come stavolta quindi, caro Tommaso, ti devo pregare di mostrarti anche tu altrettanto sensibile ed interessato promuovendo in tutte le sedi il dibattito e l'approfondimento. Contribuendo così attivamente alla formazione di una opinione pubblica sull'argomento che sia la più informata e motivata possibile e che possa, di conseguenza, esprimersi compiutamente e coscienziosamente quando si tratterà di andare alle urne.
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